L’esaurimento surrenale
L’esaurimento surrenale, o iposurrenalismo, o insufficienza surrenalica, racchiude un insieme di condizioni caratterizzate da ridotta – insufficiente funzione del surrene, e può essere dovuto a un processo distruttivo della ghiandola surrenalica (iposurrenalismo primario), a una scarsa stimolazione della stessa da parte dell’ipofisi (iposurrenalismo secondario) o dell’ipotalamo (iposurrenalismo terziario).
Esiste poi una situazione “intermedia” di funzionalità sub-ottimale delle ghiandole surrenali, la stanchezza surrenale, che è legata a condizioni di stress eccessivo e che può presentarsi associata all’ipotiroidismo.
I sintomi delle patologie surrenali si manifestano spesso in maniera sfumata e sono peraltro comuni anche ad altre condizioni: per questo la diagnosi giunge frequentemente tardiva, dopo aver ignorato alcune manifestazioni dello scarso funzionamento surrenale.
Anche se ha dei sintomi simili a quelli dell’iposurrenalismo, la stanchezza surrenale non è una vera e propria insufficienza e si presenta a seguito di situazioni di stress prolungato.
Le ghiandole surrenali, infatti, sono responsabili della risposta del nostro organismo allo stress acuto o cronico. In risposta allo stress acuto, esse liberano catecolamine (adrenalina e noradrenalina) che sono le responsabili della risposta “fight or flight” (“combatti o fuggi”) e forniscono l’energia e l’accelerazione metabolica necessaria per affrontare una situazione di pericolo immediato. In risposta allo stress cronico, esse producono cortisolo (cortisone) che è fondamentale nel metabolismo dei carboidrati e delle proteine (azione catabolica) ed ha anche una potente azione antinfiammatoria.
Una quantità moderata di stress non ha effetti negativi anzi, è considerata uno stimolo positivo, ma se diventa eccessiva o quando lo stress diventa continuo, il carico per le nostre surrenali diventa eccessivo, e queste iniziano a perdere la loro efficienza.
La stanchezza surrenale è quindi una condizione in cui le ghiandole surrenali funzionano ad un livello sub-ottimale e la quantità di cortisolo prodotta è quindi minore del normale.
L’esistenza di tali stati intermedi di insufficienza surrenalica è praticamente ignorata dalla medicina moderna che riconosce solo il Morbo di Addison (ovvero il completo esaurimento della funzione surrenalica) mentre era ben conosciuta dai medici del passato che la definirono in vari modi: “Ipoadrenia non-Addisoniana”, “Ipoadrenia subclinica”, “Nevrastenia surrenalica” e “Apatia surrenale”. Nei paesi anglosassoni, e soprattutto negli Stati Uniti, questo stato di parziale insufficienza surrenalica comincia ad essere riconosciuto, almeno nell’ambito della medicina non convenzionale, e viene generalmente definito come “adrenal weakness” (debolezza surrenale), “low adrenal reserve” (scarsa riserva surrenalica) ma soprattutto “adrenal fatigue” (stanchezza surrenale).
La terapia endocrinologica Pnei, individualizzata e ove possibile a base di medicine naturali e prive di effetti collaterali, consente il riequilibrio della funzione surrenalica in una percentuale molto alta di soggetti e riporta gradualmente la funzione tiroidea alla norma.
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